Il termine stesso “busta paga”, ancora molto utilizzato, è storicamente legato alla carta. Infatti, storicamente, il datore di lavoro consegnava una busta che conteneva il salario degli operai. Nei decenni, questo documento che riassume le informazioni più rilevanti sul rapporto di lavoro di un lavoratore dipendente si è evoluto e da qualche tempo è ufficialmente noto in Italia come LUL (Libro Unico del Lavoro).
Per arrivare a produrre il documento l’azienda ha il diritto di operare in autonomia ma, spesso, per elaborare una busta paga servono competenze che solitamente non si trovano nel personale delle PMI che sono obbligate ad affidare l’attività ad un ufficio paghe esterno.
Da sempre specializzato nell’amministrazione del personale subordinato e parasubordinato per conto di imprese ed enti troviamo il consulente del lavoro, che opera come libero professionista oppure all’interno di studi associati o CED. Secondo la Legge 11 Gennaio 1979, n. 12 sono autorizzati anche “coloro che siano iscritti negli albi degli avvocati e procuratori legali dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali. I commercialisti e piccoli studi hanno oggi a disposizione soluzioni software in cloud per l’elaborazione paghe.
Nuovi player digitali
Nel mercato italiano sono entrati recentemente importanti scale-up internazionali che propongono servizi HR e paghe pure digital. Non gestiscono ancora tutti i CCNL italiani ma grazie a centinaia di milioni di dollari di finanziamenti ottenuti da venture capital promettono di contribuire alla trasformazione digitale della gestione delle risorse umane attraverso un’offerta crescente di prodotti e servizi. Esistono poi servizi di elaborazione paghe online nati da note aziende di outsourcing italiane […]
Uno strumento digitale per i professionisti paghe
Fluida, startup innovativa del gruppo Zucchetti, da questo scenario di trasformazione ha ideato la piattaforma Paghe.io pensata per consentire agli studi e i professionisti paghe di digitalizzare la propria offerta e gestire online le richieste delle aziende. Il progetto è solo agli inizi ma ha già raccolto numerose adesioni da piccoli e grandi studi che vedono la digitalizzazione come un’opportunità per far evolvere anche questo settore, mantenendo la pluralità di operatori ed evitando la concentrazione su pochi player di grandi dimensioni.
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