In questo articolo troverai tutti gli aggiornamenti relativi alle misure messe in campo con il PNRR a sostegno dell’innovazione (e anche più in generale) per le imprese italiane con l’obiettivo di attuare una ripartenza dopo i due anni difficili ed impegnativi di pandemia.
Gli investimenti del PNRR distinti in 6 missioni
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR, fornisce un quadro strategico di riforme da avviare dal 2022 al 2027 per un’investimento di 750 miliardi di euro per tutti gli Stati Membri dell’Europa. Il programma presenta diverse riforme per accedere alle risorse economiche del Next Generation EU, stabilendo il modo in cui queste ultime verranno impiegate.
Le riforme ed i suoi investimenti sono raggruppati in 6 missioni ognuna rappresentante una tematica d’investimento:
- Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
- Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
- Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- Missione 4: Istruzione e ricerca
- Missione 5: Inclusione e coesione
- Missione 6: Salute
Ogni missione si divide a sua volta in ulteriori sotto categorie, definite componenti, le quali indicano settori interessati e strategici per il nostro paese ed ogni ministero di competenza avrà il compito di pubblicare bandi relativi alle missione ed alle componenti individuate dal piano.
Piano Transizione 4.0, tassello fondamentale del PNRR
Il Mise ha poi lanciato il Piano Transizione 4.0, tassello fondamentale della strategia complessiva del PNRR, teso ad incentivare la trasformazione digitale dei processi produttivi. In particolare, è stata ampliata la platea delle imprese beneficiarie, la durata del credito d’imposta su base biennale e le tipologie di investimenti immateriali agevolabili. Per favorire la competitività delle filiere produttive sono state destinate risorse per realizzare almeno 40 nuovi progetti d’investimento su tutto il territorio nazionale attraverso dei Contratti di sviluppo nei settori dell’automotive, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, chimico-farmaceutico, turismo, design, moda e arredo, agroindustria e tutela ambientale.
Sono disponibili 750 milioni di euro per progetti d’investimento legati alla digitalizzazione, innovazione e competitività delle filiere del made in Italy e 1 miliardo di euro per rafforzare gli investimenti, anche in ricerca e innovazione, sulle principali filiere della transizione ecologica.
Per la missione“Inclusione e coesione” proposta dal Mise si ha l’obiettivo di rafforzare ed avviare una nuova imprenditorialità femminile, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Il progetto è stato avviato con il “Fondo impresa donna”, con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro ai quali si sono aggiunti altri 400 milioni, con il decreto del 24 novembre scorso. Nella Legge di Bilancio 2022, invece, sono state introdotte ulteriori misure in favore dell’ecosistema innovazione, dal sostegno alle imprese attraverso investimenti legati alla transizione digitale e green ai Contratti di Sviluppo.
Il Fondo di Garanzia
Il Fondo di Garanzia è stato rifinanziato con un incremento di 3 miliardi fino al 2027. Le startup innovative beneficiarie del Fondo di Garanzia sono 6.888; tra esse, alcune hanno ricevuto più di un prestito. Complessivamente, l’ammontare medio per singola operazione erogata è pari a €165mila. Mentre le operazioni gestite dal Fondo verso le PMI innovative sono 5.361, per un totale potenzialmente mobilitato di oltre un miliardo e mezzo di euro. Le operazioni di erogazione di credito verso PMI innovative sono 4.900, circa trecento in più rispetto al terzo trimestre del 2021 ed hanno riguardato 1.324 imprese. Il valore medio delle operazioni risultate nell’erogazione di un prestito è pari a €306.882, mentre la durata media del finanziamento è di circa 51 mesi.
Il Fondo per la transizione industriale
Per quanto riguarda, invece, il Fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo e l’impiego produttivo di materie prime e di materie riciclate. Previsto anche un incremento delle risorse a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e la proroga dei crediti d’imposta per investimenti 4.0 in ricerca e sviluppo, transizione ecologica e innovazione tecnologica. È stato invece prorogato a fine 2022 il credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza per le piccole e medie imprese che si collocano in Borsa in un paese dell’Unione europea. La norma riduce il massimale del beneficio da 500 mila e 200 mila euro. Approvata la cancellazione dell’Irap per le ditte individuali, gli autonomi e i professionisti. La misura riguarderà 835 mila autonomi e professionisti con partita Iva, pari al 41,2% della platea complessiva (2 milioni circa), e avrà un costo stimato di poco più di un miliardo nel 2022 e di 1,2 miliardi dal 2023.
Possiamo aiutarti
Il nostro può aiutarti ad individuare i fondi più adatti al tuo business e alle tue necessità. Prenota una call gratuita inviando un’email a info@inneko.it
VUOI APPROFONDIRE QUESTI ARGOMENTI?
Registrati alla nostra newsletter IN-sight Board! Solo ciò che ti serve, direttamente nella tua casella di posta elettronica e nella tua area utente INNEKO. Come sappiamo ciò che ti serve? Te lo chiediamo con un breve questionario e SELEZIONIAMO solo gli aggiornamenti che ti interessano.