Uno degli effetti del Covid è stato l’accelerazione dello sviluppo dell’e-commerce così come emerge nell’ultima edizione dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano con l’incremento annuo più alto di sempre (+5,5 miliardi di euro) nell’acquisto di prodotti online.
Nel presente articolo riportiamo diversi spunti non tanto per la gestione di canali digitali di vendita come i marketplace ma soprattutto relativamente alle esigenze di ridefinizione dei flussi logistici.
Come hanno reagito le aziende?
Chi era già pronto e digitalizzato ha attutito il “colpo” del boom di domanda. Per fare un esempio l’automazione del picking nel proprio processo di logistica ha facilitato le aziende che già lo avevano implementato mentre le organizzazioni con una catena distributiva poco innovativa (beni al dettaglio), hanno avuto grandi problemi con la chiusura dei loro canali standard (i negozi) e il travaso “totale” su canali online.
Interessante il case study di Beta 80 Group e LDI attraverso il progetto Smart Packaging System 4.0, attraverso un hub che ha permesso una sensibile riduzione dei costi di imballaggio e di trasporto, la migliore sostenibilità ambientale e una user experience nuova per l’utente. Le linea di packaging permette di creare un collo di spedizione, di pochi millimetri, attorno all’oggetto stesso e l’etichettatura, già presente per il cliente finale nella scatola interna, può essere facilmente riutilizzata per un eventuale reso. L’integrazione della macchina con il software permette di effettuare il prelievo di tutti gli ordini e-commerce e ottimizzare i percorsi nel magazzino, efficientando il picking. Oggi LDI può trattare fino a mille colli l’ora.