La professione di vendita è intimamente correlata alle persone che la esercitano. E questo nel bene nel male.
Certo, tutti si aspettano di vedere persone fortemente motivate e determinate entrare in campo e risollevare le sorti dell’azienda in poco tempo, ottenendo successo ed incremento della clientela soddisfatta e pronta ad ampliare il business dell’azienda. Possibile e realizzabile, ma richiede una forte dose di autocontrollo e capacità di gestire empatia e motivazione nel raggiungere i risultati assegnati.
Nella normalità di tutti i giorni, soprattutto in tempi di incertezza come quelli in cui ultimamente tutti viviamo, bisogna combattere non solo con gli agenti esterni ma anche contro quelli che si annidano nel nostro umore quotidiano e tendono a fare da zavorra alle più rosee aspettative.
Uno degli agenti patogeni che remano contro ai buoni propositi di ogni venditore è subdolo, e si fa forte della conoscenza che ha maturato nelle nostre azioni nel corso degli anni, l’abitudine.
La vendita richiede un continuo cambiamento di scenari, risorse, conoscenze, iniziative ed attività e per chi è anche introverso non c’è cosa più difficile da fare che iniziare a sperimentare cose nuove. La novità genera ansia e paura di commettere errori che possono ricadere direttamente sulla propria persona e non c’è niente di peggio che vedere i propri errori evidenziati alla prima riunione vendite.
Procedere, invece, sul solco delle proprie abitudini di approccio e gestione delle opportunità commerciali evita di intraprendere una strada diversa, di impegnarsi troppo, e di mettere in gioco la propria zona di comfort, per rischiare qualcosa di innovativo…
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