Come ci si prepara al futuro? Con le competenze giuste.
La pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione per le aziende e ha favorito la consapevolezza che in futuro dovranno puntare alla sostenibilità del lavoro. Sarà, infatti, importante tenere a mente che il mondo continuerà a cambiare in relazione a modelli di business, processi e prodotti.
Il sistema Excelsior di Unioncamere prevede che tra il 2020 e il 2024 le imprese dovranno sostituire oltre 2 milioni di occupati. Ai nuovi assunti sarà ovviamente richiesto un insieme di competenze digitali:
- hard skills (competenze tecniche legate all’utilizzo o alla comprensione dell’impatto di una data tecnologia rispetto al proprio ruolo);
- soft skills (competenze trasversali, che riguardano relazioni e comportamenti nei contesti lavorativi in chiave digitale).
Tutti i lavoratori sono consapevoli che dovranno ottimizzare le proprie competenze digitali ma il 15% non ha idea in che direzione, mentre il 30% pensa che non sarà necessario e l’8% prevede un cambio radicale di ruolo (fonte: Osservatori Digital Innovation – Politecnico di Milano)
Quale compito per le Risorse Umane
Compito della divisione HR è proprio favorire una cultura della formazione continua, alimentando l’aggiornamento continuo delle competenze (upskilling), nonché il reskilling dei lavoratori dove necessario. Per adempiere a questo compito, si pone la sfida di comprendere che direzione prenderanno le competenze in futuro.
L’obiettivo delle figure HR è quello di far emergere più capacità e talenti nelle persone, anche non legati al ruolo attuale, che potranno rilevarsi utili in futuro. Le parole chiave saranno flessibilità e interconnessione tra colleghi, divisioni e gruppi di lavoro.
Infatti, i modelli organizzativi aziendali si stanno evolvendo verso l’organizzazione di team multidisciplinari. In pratica, ogni persona potrà svolgere ruoli diversi all’interno dell’organizzazione, sia in progetti speciali temporanei, sia stabilmente nel tempo, cambiando funzione e lavoro.
Cosa può fare l’AI per gli HR manager?
L’intelligenza artificiale può dare un forte contributo agli HR manager:
- può aiutare a prevedere le competenze che serviranno nei prossimi anni e preparare le persone perché continuino a essere risorse preziose per l’impresa (“occupabili”) e per assicurarsi una forza lavoro capace e flessibile in base alle esigenze del momento di carattere personale, aziendale e di mercato. Algoritmi dedicati potrebbero suggerire come preparare le risorse con piani di formazione e sviluppo dedicati, in chiave trasversale oltre che funzionale.
- può indirizzare la personalizzazione di piani formativi e di sviluppo, incrociando le esigenze aziendali e di mercato con le specificità, i talenti e le preferenze individuali.
I margini di utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale sono dunque ancora ampi per supportare le sfide che le Direzioni delle Risorse umane devono affrontare. In particolare, le soluzioni formative digitali più diffuse sono le pillole formative, sia per un auto-apprendimento asincrono, sia per rispondere alle necessità del momento, come prepararsi a una riunione o a un nuovo progetto, quindi con un uso molto flessibile.
Tuttavia, oggi sono disponibili sul mercato soluzioni che in un’unica soluzione tengono insieme anagrafica, formazione e sviluppo della propria forza lavoro, superando la frammentarietà ed eterogeneità di sistemi spesso presenti in azienda.