In questo anno di pandemia le organizzazioni hanno reagito alla pandemia adeguando le modalità di lavoro secondo due modelli diversi ed opposti: il primo, corretto, la definizione di una nuova “normalità” attraverso un vero smart working il secondo, fallimentare, il semplice spostamento di pc dalla scrivania in ufficio al tavolo della cucina delle proprie risorse umane.
La differenza tra le due modalità è che le prime si sono innovate da tempo secondo i paradigmi dell’organizzazione #agile.
Dai risultati dell’Osservatorio Zucchetti, a cui hanno partecipato tra luglio e settembre 2020 circa 710 imprese di diversi settori, territori e dimensioni aziendali, è confermato che il 69% delle aziende hanno analizzato l’importanza di una strutturazione dei processi di Smart Working.
Come implementare e rendere efficace tale processo di cambiamento #changemanagemet?
È necessario declinare pratiche di digital transformation nella funzione HR, il cui asset principale non sia la tecnologia, ma il coinvolgimento delle persone nel ripensamento dei processi e modelli organizzativi per arrivare ad un’organizzazione agile.
Vanno definiti nuovi processi e policy, modelli di comunicazione e collaborazione efficaci e capillari, sincroni e asicroni, una pianificazione dei costi, spazi e tempi di lavoro facilmente fruibili su dashboard di monitoraggio per il continuo miglioramento e, infine, nuovi processi che si trasformano in nuove competenze da sviluppare e trasferire a manager e dipendenti.
Approfondisci l’influenza del Covid sullo smart working in questo interessante articolo di Digital4.biz
Organizzazione agile: serve una HR Digital Transformation che punti sull’engagement delle persone