Google ha ideato un nuovo tool, Google Interview Warmup, che combina l’esperienza di esperti HR e tecniche di Machine Learning di ultima generazione per fornire un aiuto nella preparazione dei colloqui.
Prepararsi ad un colloquio di lavoro non è semplice, soprattutto se affrontato in un ambito in cui non si hanno precedenti esperienze. Google ha quindi ideato un nuovo tool, Google Interview Warmup, che combina l’esperienza di esperti HR e tecniche di machine Learning di ultima generazione fornendo un aiuto nella preparazione dei colloqui.
Dopo aver selezionato la professione per cui si sta svolgendo un iter di selezione e si è arrivati ai colloqui, basta iniziare con la fase di “Practing” per ricevere automaticamente una serie di cinque domande tra quelle rivolte , con più frequenza, dai selezionatori ai candidati, durante i colloqui di lavoro.
Che tipo di domande genera il tool?
Le domande riguardano
- il proprio background personale e formativo e le proprie esperienze pregresse;
- le proprie competenze tecniche, in modo tale da mettere alla prova le hard skill richieste per la posizione per cui ci si candida;
- il proprio comportamento, ossia la richiesta di simulare come ci si comporterebbe di fronte a una situazione ben precisa.
La sessione di practing può essere ripetuta ogni volta che si desidera, con l’obiettivo di allenarsi a rispondere a più domande possibili arrivando così pronti al colloquio e aumentando le probabilità di fare una buona impressione.
Quali tecniche di machine Learning utilizza questo tool?
- Registra e trascrive in tempo reale le risposte del candidato che, rileggendole, può rendersi conto dei suoi errori e dei suoi punti di forza;
- identifica automaticamente alcuni passaggi chiave del discorso, ovvero, gli argomenti sui cui ci si è focalizzati di più nelle proprie risposte, utili per capire quanto effettivamente si sia centrata la richiesta del selezionatore in modo da poter riorganizzare il discorso e renderlo più efficace;
- segnala i termini usati più frequentemente: se sono intercalari si potrà concentrarsi per eliminarli, se invece si tratta di termini ripetitivi ci si potrà concentrare sul riuscire ad ampliare il proprio dizionario, per dare prova delle proprie capacità comunicative.
E alla fine? Anche il feedback!
È stato dimostrato che, quello che spesso manca ai candidati dopo un colloquio, a prescindere dall’esito, è un vero e proprio feedback da parte dei recruiter che tra l’altro risulta essere fondamentale essendo il primo momento di confronto con il mercato del lavoro.
Infatti, Google Interview Warmup, alla fine della simulazione restituisce al candidato degli insight qualitativi, in modo tale da stimolarlo in ottica di un continuo miglioramento.
VUOI APPROFONDIRE QUESTI ARGOMENTI?
Registrati alla nostra newsletter IN-sight Board! Solo ciò che ti serve, direttamente nella tua casella di posta elettronica e nella tua area utente INNEKO. Come sappiamo ciò che ti serve? Te lo chiediamo con un breve questionario e SELEZIONIAMO solo gli aggiornamenti che ti interessano.