Tornare indietro è impossibile ma si può salvare ciò che ancora resta della nostra biodiversità attraverso piani strategici di conservazione e l’economia circolare è un contributo che non possiamo ignorare.
Negli ultimi 50 anni abbiamo perso il 47% della nostra biodiversità. Circa un milione di specie sono a rischio estinzione nei prossimi decenni.
Si parla molto di cambiamento climatico ma, in realtà, non possiamo risolvere la crisi climatica senza affrontare anche la perdita di biodiversità e il degrado del suolo. Dobbiamo cercare di ristabilire l’equilibrio degli ecosistemi.
Secondo l’UNEP la minaccia di foreste ed ecosistemi è dovuta per il 90% all’estrazione e alla lavorazione delle risorse naturali.
Cosa dovremmo fare?
Prima di tutto dovremmo provare a limitare l’estrazione delle risorse e la lavorazione e produzione di materiali. L’economia circolare può fare moltissimo da questo punto di vista allontanandoci dalle pratiche estrattive distruttive della nostra attuale economia lineare, verso un modello rigenerativo che mantiene tutti i materiali nel ciclo chiuso.
Il Regno Unito ha realizzato una semplice roadmap, in occasione del Cop26):
- individuare e analizzare l’impatto che i beni, i prodotti, i processi e i materiali hanno sulla biodiversità e isolare i processi dannosi;
- allungare il ciclo di vita dei materiali per ridurre la necessità di materie vergini;
- rigenerare dove possibile le aree degradate una volta limitata la pressione sulle stesse.
VUOI APPROFONDIRE QUESTI ARGOMENTI?
Registrati alla nostra newsletter IN-sight Board! Solo ciò che ti serve, direttamente nella tua casella di posta elettronica e nella tua area utente INNEKO. Come sappiamo ciò che ti serve? Te lo chiediamo con un breve questionario e SELEZIONIAMO solo gli aggiornamenti che ti interessano.