Imprevisti, trasformazioni e adattamenti: sono senz’altro queste alcune delle parole che hanno segnato il 2020. La diffusione del coronavirus ha stravolto il normale funzionamento di svariati settori e portato alla ricerca di soluzioni per rispondere ai nuovi bisogni e alle misure imposte dall’emergenza sanitaria. Sicuramente Internet in questo scenario ha avuto un ruolo particolarmente rilevante, soprattutto perché – con l’obbligo di rimanere a casa – gli individui hanno dovuto riadattare le proprie attività quotidiane. Sono cambiate di conseguenza anche le abitudini digitali durante la pandemia, da un punto di vista personale e professionale. Così, l’edizione di RomaXmasCamp 2020 (evento svoltosi il 12 dicembre) è stata incentrata su un tema specifico, ossia “Pandemia 2020 tra SmartWorking e E-Learning. Come Internet ha sostenuto Scuola e Lavoro“. In particolare, il chief marketing officer di Buzzoole, Vincenzo Cosenza, si è soffermato su “come il virus ha cambiato le nostre abitudini digitali“, presentando dei dati inediti fino a quel momento, ottenuti grazie a una collaborazione con SimilarWeb, azienda che si occupa di monitorare l’andamento del traffico di siti web e l’uso delle app. I dati, dunque, riguardano le abitudini digitali in Italia dall’inizio della pandemia fino a ottobre 2020.
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