
“La piattaforma sarà costruita come un marketplace che aiuta a fare il matching tra aziende e investitori e trasforma un costo (rendicontare la propria sostenibilità) in un’opportunità di mercato”, spiega Filippo Addarii, fondatore e managing partner di PlusValue. Sarà online all’inizio del 2022.
Filippo Addarii, fondatore e managing partner di PlusValue, ritiene che le ingenti risorse economiche messe in campo dal Recovery Plan, nel segno della sostenibilità sociale, economica, ambientale e digitale possano rappresentare anche un grande rischio a cui non si sta dando la necessaria importanza.
“Da tempo mi sto chiedendo quale sarà l’impatto di tutto questo sull’economia reale e sul lavoro? Il pericolo è che questa marea di soldi e le nuove normative passino sulla testa della maggior parte delle piccole e medie imprese e dei lavoratori, senza generare alcun impatto sociale sostenibile. Stiamo parlando di quello che è il pilastro per la tenuta e il futuro della nostra società, non solo dell’economia. Purtroppo però molte di queste imprese non sono “equipaggiate” per affrontare la riconversione alla sostenibilità e la transizione al digitale, per cui il rischio è che soltanto le grandi corporation, quelle quotate, i fondi e prodotti finanziari possano cogliere questa grande opportunità.”
Quindi alla fine lei dice che sarà la solita élite ad avvantaggiarsi delle nuove possibilità messe a disposizione dal PNRR…lei sta facendo del populismo eppure non ha il fisic du role del populista…
“No, ma dobbiamo essere rigorosamente spassionati nel valutare la situazione. Secondo i dati 2020 della Commissione Europea le PMI rappresentano più del 50% del Pil europeo e impiegano all’incirca a 100 milioni di persone. Istat (2018, ultimo dato disponibile) ci dice che in Italia ci sono 4.298.767 PMI, con un fatturato complessivo annuo di circa 2.000 miliardi di euro, con 8.176.478 lavoratori dipendenti e 12.931.118 persone occupate. Spesso le dimensioni sono troppo piccole per permettersi di allinearsi in fretta ai principi della sostenibilità e inoltre c’è il rischio che i nuovi requisiti imposti dalle normative sulla sostenibilità si trasformino in un ulteriore ostacolo nell’accesso al credito e al mercato dei capitali per le piccole imprese.”
In effetti, il pericolo che le nostre piccole e media imprese non siano attrezzate per cogliere quello che abbiamo definito “il cambiamento necessario” è una questione che ha il suo perché.
“Noi ci siamo posti questo problema lavorando sull’ecosistema dell’innovazione che è fatto anche dalle piccole e medie imprese. Per cercare di dare un contributo a risolverlo, stiamo sviluppando, con un consorzio di startup italo-internazionali, una piattaforma digitale dedicata interamente alle piccole e medie imprese. L’abbiamo chiamata Digital Impact Platform, serve per la valutazione degli impatti sociali e ambientali delle PMI.”
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